Ortega, dittatore incontrastato del Nicaragua, continua ad incarcerare e perseguire oppositori politici e dissenzienti.
Le notizie riportate dalle organizzazioni umanitarie presenti in Nicaragua confermano le condanne inflitte a molti degli ultimi oppositori politi ufficiali di Ortega, arrestati durante la campagna elettorale dello scorso anno, più di 30 di loro dovranno scontare molti anni nelle galere del paese.
Accusati, senza prove, di tradimento e reati contro la sicurezza nazionale, Arturo Cruz, ex ambasciatore, Felix Maradiaga, politologo, Juan Chamorro, economista, tutti candidati di opposizione alle ultime elezioni sono stati condannati dai nove a i tredici anni di carcere, come conferma il Centro nicaraguense per i diritti umani (CENIDH).
Le condanne fanno seguito alle repressioni di massa del 2018, che hanno indotto non pochi nicaraguensi a rifugiarsi in paesi vicini, quando Ortega ha incarcerato personaggi influenti accusati a vario titolo, come Jose Pallais, ex ministro degli Esteri, Jose Aguerri, ex presidente del sindacato degli imprenditori, condannati a 13 anni di carcere, non risparmiando anche note attiviste come Violeta Granera e Tamara Davila, condannate ad otto anni ciascuna.
Al potere dal 2007, mantiene lo mantiene incarcerando o costringendo all’esilio i suoi oppositori, ultimi tra i processati Cristiana Chamorro, figlia dell’ex presidente Violeta Barrios de Chamorro, e uno dei suoi fratelli.
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